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    Asfalto o misto strada e sterrato. Ecco la guida Dainese per capire come orientarsi nella scelta dello stivale da viaggio ideale per le proprie esigenze

    Di DemoneRosso | 14 marzo 2024 | 1 min

    Per il motociclista, il viaggio su due ruote è uno dei massimi piaceri della vita. E chi non è d’accordo, probabilmente non lo ha mai fatto come si deve. Scherzi a parte, visitare nuove regioni o paesi, per chi ami fare turismo, è sempre una gioia, ma affinché lo sia fino in fondo è necessario prepararsi, e quindi vestirsi, a dovere. Tra i tanti elementi dell’abbigliamento, gli stivali da moto touring non sono secondari e, se scelti con cognizione, possono da un lato incrementare la confidenza alla guida e dall’altro migliorare il comfort durante tutto l’arco della giornata, anche quando si scende dalla moto.  

     

    La calzatura tecnica da moto fa la differenza  

    La calzatura tecnica da moto, spesso ingiustamente sottovalutata, è in realtà d’importanza primaria per la sicurezza. Pensate: quanto spesso durante un giro, o durante un banale spostamento urbano, appoggiate un piede a terra? Decine di volte, se non centinaia. A ogni stop o fermata, innumerevoli volte solo durante le manovre da fermo. Ognuna di esse è, potenzialmente, un pericolo per il vostro piede e l’articolazione della caviglia. È sufficiente un po’ di brecciolino a terra o sbilanciarsi di un niente per pentirsi di non essersi protetti come si deve. 

    È quindi intelligente indossare sempre calzature certificate da moto. Anche in città, dopotutto esistono scarpe leggere e confortevoli che possono tranquillamente essere tenute addosso tutto il giorno. Ma, naturalmente, più ore si passano in sella, più sono i chilometri macinati e più sono disparate le condizioni meteo cui ci si espone, più diventa saggio indossare uno stivale da moto protettivo come si deve.   

    Il test della rigidità trasversale della scarpa
    Il test della rigidità trasversale della scarpa

    E facciamo subito i dovuti distinguo, perché un anfibio o uno scarpone da montagna, per quanto più solidi di una scarpa da ginnastica, non sono nemmeno paragonabili a uno stivale da moto certificato. La certificazione delle calzature tecniche da moto è disciplinata da una normativa europea e prevede una serie di test in laboratorio relativi alla resistenza all’abrasione della tomaia e della suola, alla protezione dagli impatti, alla resistenza al taglio, alla resistenza alla deformazione della suola e tanti altri. Solo uno stivale, o scarpa, che superi tutte queste prove può a pieno titolo essere definito “protettivo”.  

     

    Caratteristiche comuni a tutti gli stivali moto touring  

    Nella scelta dello stivale da moto touring più adatto alle tue esigenze, ci sono delle caratteristiche comuni a tutte le tipologie di stivali che devi tenere in considerazione, ovvero:

    1. la membrana impermeabile  

    2. la soletta traspirante 

    3. l’altezza dello stivale 

     

    1. Stivali moto touring impermeabili

    La presenza di una membrana impermeabile è considerata oggi imprescindibile negli stivali da moto touring. Il moto turista, per definizione, deve essere pronto ad affrontare qualsiasi tipo di condizione, e se per giacca, guanti e pantaloni è possibile ricorrere a kit impermeabili da stipare in una borsa, chiaramente non è ottimale portarsi appresso un secondo paio di stivali per cambiarli in base ai capricci del meteo. Membrana impermeabile sia, quindi. Ne esistono di vari tipi; il marchio più prestigioso è Gore-Tex®, ma esistono altre soluzioni di stivali da moto touring impermeabili  

    Essendo la membrana, per propria natura, un compromesso, questa può favorire l’impermeabilità a scapito della traspirazione o viceversa. In breve, una membrana è un materiale ricco di minuscoli fori, larghi a sufficienza da far fuoriuscire l’umidità, ma piccoli a sufficienza da non far penetrare le gocce d’acqua. In base alla quantità di questi fori si determina la propensione verso l’una o verso l’altra caratteristica.  
     

    2. Stivali moto touring con soletta traspirante 

    Per mantenere un elevato grado di comfort anche dopo parecchie ore, e anche in caso di brevi passeggiate durante le soste, va prestata attenzione anche un particolare apparentemente trascurabile come la suoletta. Anche questa contribuisce al corretto smaltimento del calore e del sudore generati dal piede. Se sul lato superiore del piede si trova la tomaia, che in base a com’è realizzata garantirà un dato grado di traspirazione, su quello inferiore sta la suola in gomma che, nonostante possieda una certa porosità, non è di certo rinomata per essere il materiale più traspirante.   

    Nel mezzo sta appunto la soletta, che ha quindi il compito di attutire parte delle sollecitazioni durante la guida e durante la camminata e di garantire lo smaltimento dell’umidità anche al di sotto della pianta del piede.  

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    3. Stivali moto touring alti o bassi? 

    Una variabile nella scelta dello stivale touring è anche questa e i vantaggi di ciascuna soluzione sono facilmente intuibili. Lo stivale alto è il classico: protettivo, perfetto per i viaggiatori duri e puri e per le lunghe percorrenze. La copertura è chiaramente maggiore e la sicurezza è massima 

    Lo stivale basso è l’opzione intermedia tra la scarpa da moto e lo stivale tradizionale: più leggero e pratico, è l’ideale per un turismo meno intenso e se l’itinerario è inframezzato da molte pause che prevedono lunghe camminate.  

     

    Stivali touring da strada: i consigli di Dainese per la scelta  

    Il focus principale dello stivale da moto per il cosiddetto road touring è il comfort: per chi viaggia sul serio non è infatti raro uscire di casa o dall’hotel di primo mattino e rientrare solo verso il tramonto o anche dopo. Insomma, non è solo un vezzo, è di cruciale importanza.  

     

    Obiettivo principale dello stivale touring da strada: comfort sulle lunghe percorrenze  

    Il comfort va però declinato in diverse direzioni: sono da distinguere la comodità vera e propria, derivante dall’ergonomia, dalla consistenza dei materiali e dalla cura delle lavorazioni, dal comfort termico, che dipende dalla suddetta presenza della membrana e dalla pesantezza ed eventuale perforazione del materiale che costituisce la tomaia, che può determinare o meno la propensione di un capo ad affrontare climi più rigidi.  

     

    Uno stivale da moto touring, per mettere il pilota nelle migliori condizioni, deve necessariamente coprire entrambi i fronti, in modo da non risultare in alcun modo fastidioso nemmeno quando lo si indossa per tutto il giorno. Può significare 12 o più ore con lo stesso stivale addosso: ecco che il comfort è decisamente importante, sotto tutti i punti di vista.  

    Per questo bisogna cercare stivali che impieghino materiali di pregio, con una grande cura nello studio della calzata e con l’integrazione di pannelli elasticizzati ove necessario. Anche le protezioni, imprescindibili, devono essere studiate per adattarsi ai movimenti, non risultare rigide o d’impiccio durante la guida, pur svolgendo al meglio la loro funzione. Dainese ha a tale proposito sviluppato protettori integrati, in tutti i capi d’abbigliamento e anche negli stivali, di tipo morbido, flessibili ma efficaci in caso d’impatto, in particolare nella zona della tibia e del malleolo. Lo stivale da moto deve essere poi particolarmente rinforzato su punta, tallone e nella zona di contatto con la leva del cambio.  


     
    Lo stivale da strada deve garantire grip e controllo: la suola  

    Fondamentale nel caso dello stivale touring è anche la suola, che nel caso di lunghe percorrenze asfaltate svolge molteplici funzioni. Deve naturalmente donare il giusto grip sulle pedane della moto e sul terreno, anche sul bagnato; per questo vanno cercati stivali con suole in materiali e con disegni specifici per questo utilizzo, con trama differenziata in base al compito che spetta a quella data zona della suola, debba essa stare a contatto con la pedana o agire sulle leve di freno e cambio.    

    Deve poi assorbire le vibrazioni derivanti dalle pedane, che potranno essere forse trascurabili se in sella si sta un’ora o due, ma possono diventare un fastidio moltiplicando l’esposizione. Serve quindi una struttura sufficientemente rigida da garantire supporto e protezione ma non troppo, in modo da attutire il tremore.  

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    Lo stivale da strada deve essere isolante e pratico: la tomaia  

    La tomaia degli stivali da road touring può essere costruita in diversi materiali. Il più semplice, ma non per questo meno performante, è la microfibra. La microfibra è un materiale sintetico che, traforata, sa garantire un ottimo equilibrio tra isolamento dagli agenti atmosferici e traspirazione. Risulterà in uno stivale leggero, perfetto comunque per un impiego quattro stagioni. L’alternativa è la pelle bovina, più pregiata, morbida e consistente; anch’essa presenta ottime proprietà traspiranti ma isola meglio in caso di basse temperature 

    Non è segreto che parte del gusto del turismo in moto sia visitare i luoghi che si raggiungono. Lo stivale touring deve quindi garantire una certa praticità anche quando si parcheggia la moto e ci si allontana a piedi. La costruzione della suola e di tutta la tomaia deve prestare attenzione anche a questo, troppa rigidità si traduce in pesantezza e scomodità durante la camminata.  

     
    Cerca uno stivale ergonomico: il sistema di chiusura 

    Infine il sistema di chiusura: il più pratico per uno stivale da turismo stradale è la zip laterale, che deve naturalmente essere impermeabilizzata e coadiuvata da un ampio velcro nella zona superiore, per personalizzare al millimetro l’ampiezza del gambale in base allo spessore del proprio polpaccio.   

     

    Stivali adventure: cosa cercare per strada e fuoristrada  

    Cambia il terreno e cambiano le necessità: nello stivale da moto adventure le esigenze sono piuttosto diverse, e sotto diversi aspetti: in particolar modo la suola, la protezione e il tipo di chiusura.   

     

    L’importanza di una suola dedicata per lo stivale adventure  

    La suola deve essere tassellata per offrire molto grip sia sulle pedane che sul terreno, anche su sterrato e bagnato. A tal proposito un consiglio: quando prevedete di guidare fuoristrada, e quindi in piedi, rimuovete i gommini dalle pedane della vostra maxi enduro. Servono ad attutire le vibrazioni, ma una volta bagnati diventano estremamente scivolosi. Nella maggior parte dei casi è un’operazione da non più di due minuti, vale la pena spenderli a beneficio di sicurezza e confidenza.  

    Tornando al nostro tema, gli stivali da moto adventure, la suola è elemento centrale non solo per l’aderenza e il controllo che deve assicurare, ma anche per la sua rigidità. Guida su sterrato e sui sentieri equivale per la maggior parte del tempo a guida in piedi. Così facendo la quasi totalità del peso viene scaricata su piedi e caviglie, fatta eccezione per quella che va a caricare braccia e polsi chiaramente, e lo stivale deve supportare di conseguenza. È quindi richiesta una rigidità superiore, in modo da non costringere la pianta del piede e l’articolazione della caviglia a sforzi eccessivi per rimanere stabili sulle asperità.  

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    Lo stivale adventure deve garantire solidità e protezione superiori  

    Per questa necessità di stabilità, anche la tomaia dello stivale, in particolare nella zona della caviglia, deve essere maggiormente rinforzata. Il materiale migliore è la pelle bovina, capace di unire morbidezza, comfort, resistenza e durata nel tempo nonostante gli abusi.   

    In uno stivale da moto adventure è in generale richiesta una solidità superiore in quanto capita non di rado di appoggiare i piedi su terreni sconnessi, spesso tra le pietre. È poi fondamentale una protezione rigida sulla tibia. In ogni frangente della guida, e non solo in caso di caduta, può capitare di urtare contro oggetti rigidi, non ultime parti della moto come le pedane o su certi modelli i cilindri. Solo chi lo abbia provato almeno una volta sa quanto male fa battere uno stinco nudo, considerato che la tibia è un osso non protetto frontalmente da alcun muscolo.   

    Oltre alla zona dello stinco, devono essere rinforzati a dovere anche il puntale, la zona del tallone e tutto l’interno dello stivale. È infatti bene ricercare modelli che presentino sul lato interno un materiale altamente resistente all’abrasione. Guidando in piedi si tende a stringere la moto con gambe e ginocchia, si crea così frizione tra lo stivale e le parti della moto stessa e si rende necessaria una superiore capacità di durare nel tempo.  

     

    Chiusura pratica e facilità di calzata 

    La chiusura dello stivale da moto adventure si rifà in parte a quella dello stivale da off-road puro, con ganci in metallo regolabili in lunghezza per fasciare il collo del piede al meglio e garantire una vestibilità eccellente. I modelli più curati presentano anche un laccio interno, utile ancora una volta a regolare millimetricamente la calzata nella zona del collo del piede. Sul gambale deve invece essere presente, come sullo stivale più stradale, un pannello in velcro per regolarne alla perfezione l’ampiezza, che si decida di indossare il pantalone fuori o dentro lo stivale.   

      

    Che si prediliga l’asfalto, o che si senta un irrinunciabile richiamo verso il fuoristrada e l'esplorazione, una corretta preparazione, della moto ma anche del pilota, è la chiave per godere di un’esperienza senza pensieri o preoccupazioni. Tra i tanti elementi dell’abbigliamento da moto touring, lo stivale è tra i più rilevanti.  

    Decidi che tipo di viaggiatore vuoi essere, la scelta dello stivale verrà di conseguenza.  

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