Le regate di PRADA Cup, la serie di regate preliminari ad America’s Cup, sono sfide ad altissimo coefficiente tecnologico. Duelli testa a testa tra i prodotti della migliore ingegneria navale, le barche della classe AC75, e gli equipaggi che li conducono. Mezzi sempre più evoluti e veloci, capaci ora di sfiorare i 100 chilometri l’ora sull’acqua, qualcosa che fino a pochi anni fa sarebbe stato considerato pura fantasia. A bordo di questi concentrati di tecnologia rimane però fondamentale l’apporto umano dei team e delle rispettive personalità.
Nel pieno della battaglia tra Luna Rossa Prada Pirelli e Ineos Team UK per aggiudicarsi il titolo di Challenger, lo sfidante di Emirates Team New Zealand, due nomi si distinguono tra gli altri.
Francesco Bruni, timoniere di Luna Rossa Prada Pirelli al fianco di Jimmy Spithill, è uno dei migliori rappresentanti di sempre della scuola italiana. Assieme a Spithill e al resto del team regata con l’obiettivo di prevalere contro i britannici di Ineos Team UK nelle finali di PRADA Cup prima, e, in caso di vittoria, contro Emirates Team New Zealand nelle finali di America’s Cup poi.
Checcho Bruni a bordo di Luna Rossa Prada Pirelli
La scelta del team italiano di adottare due timonieri è dovuta alla necessità di coprire rapidamente entrambi i lati della barca, le cosiddette mura, dopo ogni virata o strambata. Sulle normali barche a vela, durante queste manovre il timoniere passa da una parte all’altra; sulle barche di classe AC75 questo passaggio è ostruito da un vero e proprio muro, che serve a ridurre le turbolenze aerodinamiche causate dall’alta velocità. L'unico passaggio possibile – a poppa della randa (la vela principale) – lascerebbe le imbarcazioni senza timoniere per pochi ma cruciali secondi. Luna Rossa Prada Pirelli ha optato per massimizzare il controllo della barca in ogni situazione: il timoniere sopravvento guida la barca, mentre quello sottovento funge da “controllore di volo e avverte il compagno di ciò che dalla sua posizione non potrebbe vedere, chiamando gli incroci con l’imbarcazione rivale e le precedenze.
Il palermitano Checco Bruni è stato campione del mondo della classe olimpica Laser ed ha rappresentato l’Italia alle Olimpiadi nelle classi Laser, Star e 49er, una classe olimpica di imbarcazioni particolarmente veloci e spettacolari. All’attivo conta 7 titoli Mondiali, 5 Europei e 15 Nazionali in varie classi, oltre alla partecipazione a tre olimpiadi, la prima nel 1996 ad Atlanta. La sua storia a bordo di Luna Rossa comincia alla Louis Vuitton Cup del 2003 e prosegue nel 2007. Bruni torna sulla barca italiana per le America’s Cup World Series del 2011-2013 e per la sfida del 2013, quando il team si ritirò. Quella del 2021 è dunque la sua quarta America’s Cup con Luna Rossa, la quinta in totale.
L'evoluzione di cui sono state protagoniste le barche di America’s Cup le ha portate a sfiorare i 100 km/h sull’acqua, esponendo gli equipaggi a rischi del tutto nuovi. Cadere in mare a quella velocità è come cadere sull’asfalto di un circuito...
Sir Ben Ainslie, team principal e skipper di Ineos Team UK, è il nome di spicco della formazione britannica. La missione è riportare la Coppa America in patria, dove gli inglesi la persero a favore degli americani nel lontano 1851. Da allora la coppa non ha mai fatto ritorno nel Regno Unito. Ben Ainslie è il velista con più successi olimpici nella storia. Ha partecipato e ottenuto medaglie in cinque diverse edizioni, a partire da Atlanta 1996, all’età di 19 anni. In quell’occasione ottenne un argento e inaugurò una striscia fatta in seguito di quattro ori consecutivi nei successivi quattro giochi.
Una vera leggenda vivente secondo le parole dello stesso Checco Bruni:
“per lui ho un rispetto e un’ammirazione totali, come Ben Ainslie ce ne sono due o tre, e basta”.
È passata alla storia la sua partecipazione all’America’s Cup 2013 quando, chiamato in extremis come tattico di Oracle Team USA per difendere il titolo nella 34^ edizione del trofeo, riuscì a guidare il team statunitense in quella che è ricordata come una delle più clamorose rimonte della storia sportiva. In quell’occasione il team Oracle si trovava in svantaggio rispetto a Team New Zealand con il punteggio di 1-8. Grazie alla guida di Ainslie, e alla collaborazione, tra gli altri, di Spithill, Oracle Racing annullò sei match point consecutivi dei neozelandesi, portandosi poi in parità e concludendo con uno straordinario successo finale per 9 vittorie a 8.
Bruni e Ainslie sono rivali di vecchia data, ma l’italiano non è mai riuscito a imporsi in campo olimpico. Le finali di PRADA Cup 2021 sono solo l’ennesima occasione per vedere i talenti sopraffini della vela sfidarsi faccia a faccia, in un duello che porterà il vincitore alle finali della 36^ America’s Cup presented by PRADA.