Classe 1976, mi occupo di design e management d’impresa. Mi interessa tutto quanto è Made in Italy, ma sono appassionato soprattutto di moto, viaggi e fotografia. Mi piace scrivere, e da circa cinque anni nel mio tempo libero ho messo insieme tutte le mie principali passioni curando un blog che parla di itinerari e giri in moto. Il mio motto è: “Tengo d'occhio i miei specchietti, ma non mi guardo mai indietro”.
Con la mia compagna, Claudia, avevamo già visitato l’Austria e la Germania meridionale, in particolare la Foresta Nera, in moto. L’obiettivo di questo nuovo viaggio era di spingerci oltre e raggiungere il Mare del Nord, visitando le coste settentrionali di Danimarca e Olanda.
Partenza da Padova, un itinerario di circa 5000 km per raggiungere come latitudine massima lo Jutland settentrionale.
Abbiamo scelto due città come nostro riferimento: Kolding in Danimarca e Groningen in Olanda. Utilizzando queste due città come campo base, abbiamo potuto goderci le giornate in sella alla nostra moto liberi dal peso dei bagagli.
Avendo a disposizione due valigie laterali di piccole dimensioni e una borsa posteriore, per un totale di circa 90 litri di capienza complessivi, abbiamo dovuto organizzare il bagaglio al meglio, dovendo affrontare questo viaggio in coppia.
Avevo già raggiunto la Danimarca in moto in solitaria qualche anno fa, in sella alla mia Ducati Monster 1200, e in quel viaggio avevo incontrato un meteo molto variabile, con alte temperature estive, alternate a fredde giornate di pioggia. Sulla base di quella passata esperienza, abbiamo organizzato i nostri bagagli in modo da poter sopportare sia il grande caldo, sia le intemperie e le basse temperature.
In particolare, ho scelto per me questo equipaggiamento di base molto ventilato: Giacca Dainese Hydra Flux, pantaloni Dainese Drake Super Air Tex, guanti Dainese Air Hero, scarpe TCX Firegun Momo Design, intimo tecnico Dainese D-Core Dry, casco modulare AGV Sportmodular. Per le giornate più fredde: una maglia Dainese No-Wind e il classico corredo antipioggia.
La mia compagna Claudia ha scelto questo equipaggiamento di base: Giacca Dainese Hydra Flux lady, guanti Dainese Fogal, scarpe Dainese York Lady, intimo tecnico Dainese D-Core Dry, casco integrale. Per le giornate più fredde: la sua amata e sbiadita felpa in pile preferita, e un completo impermeabile.
Ci piace molto passeggiare e vivere a piedi i luoghi che raggiungiamo in moto, quindi abbiamo portato con noi anche abbigliamento estivo leggero e scarpe adatte ad accompagnare le nostre escursioni.
Da non trascurare anche altri accessori aggiuntivi, come il kit di pronto soccorso, le bretelle ad alta visibilità per viaggiare in moto dopo il tramonto, il kit riparazione pneumatici e un piccolo compressore portatile.
Nei primi due giorni di viaggio abbiamo attraversato Austria e Germania, passando la notte in albergo, prima nella periferia di Norimberga, e poi il secondo giorno nella bellissima cittadina di Bispingen, un luogo incantevole, immerso nel verde, che offre un’attrazione un po’ particolare: Crazy House, una casa sottosopra, davvero molto divertente da visitare.
Il terzo giorno è quello in cui varchiamo la frontiera danese e raggiungiamo il nostro primo campo base: Kolding, una cittadina portuale situata praticamente al centro della Danimarca, più o meno equidistante da tutti i luoghi che avevamo pianificato di visitare. Il pomeriggio e la sera di questo terzo giorno sono quindi dedicati alle bellezze del centro storico e del lago di Kolding.
Il quarto giorno di viaggio segna la nostra prima tappa alla caccia di fari e mulini a vento. Partiamo subito col botto, come si suol dire, visitando il faro di Rubjerg Knude. Un luogo magico, dal fascino indescrivibile. Altissime dune di sabbia, la scogliera, il faro che si erge maestoso all’orizzonte. Emozione pura. Questo faro ha anche una storia travagliata e un futuro incerto, che vi invito a ricercare e scoprire. A pochi minuti di distanza la pittoresca cittadina di Lønstrup, con le classiche case colorate che si affacciano sul Mare del Nord.
Il quinto giorno di viaggio è dedicato alla capitale danese, che ci accoglie con un fuori programma: fa caldissimo, quasi 35°C, una temperatura anomala in città anche per essere nel bel mezzo dell’estate. Superiamo il lunghissimo e altissimo ponte Storebæltsbroen che unisce Fionia e Selandia, raggiungiamo la capitale e visitiamo alcuni dei luoghi più caratteristici della città, a partire dalla famosa Sirenetta, una tappa obbligatoria, ma a dire il vero non particolarmente emozionante. Da non perdere invece il panorama spettacolare a 360° sulla città di Copenaghen che si può gustare dalla torre Rundetårn. Immancabile anche una bella passeggiata rilassante al porto vecchio di Nyhavn. Interessante poiil Castello di Rosemborg, che ospita i gioielli della Corona Danese. Una città come Copenaghen offre ovviamente infiniti altri spunti e luoghi da visitare, ma noi abbiamo preferito concludere la giornata gustandoci lo spirito cittadino camminando con calma e senza meta tra le strade del centro e il porto.
Per il sesto giorno di viaggio decidiamo di rilassarci un po’, accorciando i chilometri di trasferimento quotidiano dal nostro campo base di Kolding. Oggi si va a scoprire Odense, la città natale di H.C. Andersen, celebre poeta e scrittore di fiabe, una cittadina molto carina e ben curata, ricca di vitalità. Infine, proseguiamo la nostra caccia andando a visitare il faro di Helnaes Fyr, raggiungibile percorrendo una caratteristica lingua di terra a sud della Fionia. Questo è il nostro ultimo giorno in Danimarca, e dedichiamo la serata ad una tranquilla cena nel centro storico di Kolding.
Il settimo giorno ce la prendiamo con calma, lunga e abbondante colazione, si caricano nuovamente i bagagli sulla moto, e ci si dirige verso il nostro secondo campo base, questa volta in Olanda: Groninga.
Trascorriamo una tranquilla serata nel ristorante del nostro albergo, disfiamo i bagagli e ci prepariamo per i due giorni successivi.
Ottavo giorno, oggi vedremo un faro e molti mulini a vento. Prima però un “piccolo” inconveniente alla moto. In autostrada rimaniamo senza benzina, per colpa di un’anomalia alla spia del carburante non mi accorgo di essere rimasto a secco. Grazie al tempestivo supporto del servizio di emergenza locale risolviamo tutto in poco tempo, ma dobbiamo comunque riorganizzare e velocizzare un po’ il nostro itinerario rispetto alle previsioni. Per capire davvero il senso del nome dei “Paesi Bassi” non c’è niente di meglio di una passeggiata sulla costa settentrionale dove risiede il faro di Lange Jaap. Un altissimo argine divide la terra dal mare, e la percezione visiva del mare che sovrasta la terra in altezza, è davvero straniante.
Lasciate le coste del Mare del Nord ci dirigiamo verso l’entroterra e visitiamo località Zaanse Schans, celeberrima per i suoi mulini a vento. Un tuffo nel passato anche per quanto riguarda le botteghe che animano questo luogo, in particolare assolutamente da non perdere il museo degli zoccoli.
Nono e ultimo giorno da turisti, prima di rientrare verso casa. Questa giornata è dedicata alla città di Groninga, un vivace centro universitario, famoso per l’attenzione data alla cultura, all’arte, al design, all’architettura. Tutto il centro storico è interessante e ricco di localini. In particolare, da non perdere i giardini Prinsentuin e il Groninger Museum, ma soprattutto non può mancare una visita alla alla Martinitoren, il campanile più alto, con una splendida vista su tutta la città.
Infine, per chiudere in bellezza la giornata, ci rilassiamo facendo una passeggiata nel nuovissimo quartiere portuale di Reitdiephaven Pierwoningen, davvero unico e affascinante.
Trascorriamo il decimo e l’undicesimo giorno di viaggio quasi esclusivamente in autostrada, rientrando con calma verso casa. Dopo dieci giorni di caldo infernale (unico giorno con il cielo nuvoloso quello in Olanda a Lange Jaap e Zaanse Schans) e temperature da 25°C a 35°C, la pioggia e il freddo ci sorprendono proprio al confine italiano, sul Brennero.
Un viaggio faticoso, considerata la scelta di adottare due campi base in Danimarca e Olanda per spostarci quotidianamente nei luoghi di destinazione, ma alla portata di tutti considerato il fatto che in questo modo ci si sposta quotidianamente scarichi dai bagagli. Un itinerario facile, adatto a chi preferisce affiancare al tempo passato in sella anche qualche ora da dedicare alle passeggiate nei centri storici cittadini e sulle coste che si affacciano sul Mare del Nord.
Luoghi incantevoli e indimenticabili, che mi fanno venir voglia di puntare la prossima volta ancora più a nord…