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    Due mesi di traguardi straordinari, sulle barche a vela più veloci degli oceani

    Di DemoneRosso | 19 marzo 2021 | 1 min

    Contenuti dell'articolo

    La 36^ America’s Cup si è corsa in Nuova Zelanda nelle acque dei defender di Emirates Team New Zealand
    Dalla preliminare PRADA Cup è uscita vincente Luna Rossa Prada Pirelli, che ha conquistato il diritto di sfidare i neozelandesi
    Ventun anni dopo la finale 2000 i team si sono ritrovati faccia a faccia in mare: Emirates Team New Zealand ha mantenuto in casa la Coppa
    I due equipaggi hanno in comune la sensibilità alla sicurezza e hanno vestito in regata il corpetto protettivo Dainese Sea-Guard

    Un duello intenso e incerto fin, quasi, all’ultimo. Questo è stata la 36^ America’s Cup presented by PRADA, consumata durante le notti di marzo 2021 nelle acque al largo di Auckland, Nuova Zelanda. Emirates Team New Zealand, formazione defender del titolo conquistato nel 2017, ha sfidato Luna Rossa Prada Pirelli, come nell’edizione del 2000. L’equipaggio italiano, come allora, arrivava da sfidante: i favori del pronostico contro e un team d’eccellenza da fronteggiare e, possibilmente, battere.  

    Nel 2000 era stato cappotto, 7-0 per i neozelandesi e tutto rimandato a data da destinarsi. L’occasione di una nuova sfida è arrivata ventun anni più tardi. 

     

    I kiwi trionfano dopo una sfida incerta 

    Dopo essere passati per la semifinale di PRADA Cup, i ragazzi di Luna Rossa Prada Pirelli hanno incontrato nella finale della stessa Sir Ben Ainslie e il suo Ineos Team UK, velocissimo e promosso direttamente dai round robinCheccho Bruni e Jimmy Spithill, dalla loro, hanno dimostrato un carattere che li ha portati a sconfiggere i britannici e a concretizzare l’occasione di riscattare la débâcle del 2000. 

    L’America’s Cup è finalmente salpata il 10 marzo e per le prime tre giornate di regata ha tenuto il mondo della vela con il fiato sospeso. Colpo su colpo, Luna Rossa Prada Pirelli e Emirates Team New Zealand hanno inanellato vittorie e sconfitte fino ad assestarsi sul punteggio di 3 a 3, con le sette vittorie come obiettivo finale per aggiudicarsi la coppa. 

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    Una sfida stellare, con l’incapacità di un team di prevalere sull’altro ad aggiungere incertezza. È servito attendere la quarta giornata affinché un equipaggio riuscisse a conquistare un reale vantaggio. Complice la situazione del vento e il cambio del campo di regata, i padroni di casa di Emirates Team New Zealand si sono portati prima sul 5-3, poi sul 6-3, facendo pendere decisamente in loro favore il braccio di ferro in atto da ormai una settimana. 

    La regata più prestigiosa di tutti i mari si è conclusa mercoledì 17 marzo con il settimo successo parziale di Emirates Team New Zealand, che ha conquistato il trofeo per la quarta volta, dopo il 1995, 2000 e 2017, e potrà tenere al sicuro la coppa per altri quattro anni. 

     

    Il bisogno di proteggersi 

    Entrambi i team, per far fronte alle condizioni estreme riservate dalle regate più veloci al mondo, hanno dovuto proteggere i propri equipaggi a bordo. Un bisogno di sicurezza creato anche, e soprattutto, dalle performance sempre più impressionanti delle barche a vela di classe AC75. Per fare ciò si sono rivolti a Dainese, che lavora da quasi cinquant’anni sulla tecnologia protettiva per gli atleti di varie discipline, dal motociclismo allo sci. 

    Appositamente per Luna Rossa Prada Pirelli ed Emirates Team New Zealand, Dainese ha dato vita a Sea-Guard, un corpetto protettivo nato per proteggere gli equipaggi e lasciarli liberi di esprimersi a bordo. Sea-Guard, oltre a fornire protezione da impatto garantisce il galleggiamento, caratteristica richiesta espressamente dal regolamento dell’America’s Cup. Oltre a Sea-Guard, il team neozelandese indossa anche il casco Dainese Oceano Concept, nato partendo dall’esperienza maturata nella Coppa del Mondo di sci e sviluppato secondo le esigenze degli atleti di Emirates Team New Zealand. 

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