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    Lo sviluppo di placche in titanio e alluminio per proteggere dal rotolamento

    Di DemoneRosso | 10 febbraio 2023 | 1 min

    È l’ultimo giro del Gran Premio, il duello tra i due di testa è infuocato e tutti gli spettatori osservano in religioso silenzio. A un paio di curve dal termine il pilota di testa scivola via e l’avversario va a vincere in solitaria.  

    Capita spesso di assistere ad un GP in televisione e di trattenere il fiato quando un pilota cade. A volte lo vediamo scivolare ad alta velocità per decine di metri e preghiamo che non accada nulla di male. La scivolata passa dall’asfalto all’erba e poi alla ghiaia, la velocità cala, il pilota si ferma, controlla di essere tutto intero e nel migliore dei casi se ne va con le proprie gambe.  

    Se oggi buona parte delle cadute non causa particolari guai fisici ai piloti, è grazie ai decenni di ricerca che hanno portato l’equipaggiamento tecnico ad un livello di eccellenza, inimmaginabile fino solo a qualche tempo fa. Oltre al paraschiena all’airbag , ci sono dettagli delle tute in pelle che possono passare inosservati, ma fanno davvero la differenza in caso di necessità. 

     

    Scivolare per proteggersi 

    Durante una caduta, il ruolo di assorbimento degli impatti è in capo al sistema airbag e alle protezioni composite nascoste nella tuta, su spalle, gomiti, petto e schiena. Ma dopo aver attutito i primi colpi, il mestiere delle protezioni non è terminato.  A questo punto si rende necessario il dissipamento dell’energia residua data dalla velocità. 

     

    Supportare lo scivolamento è il metodo più efficace per prevenire lesioni ulteriori. Ebbene sì, lo scivolamento è una forma di protezione, in quanto è un modo dolce di dissipare l’energia di una caduta. Lo scivolamento è l’opposto del rotolamento il peggiore degli eventi che possono comunemente verificarsi durante una caduta, in quanto può causare ulteriori impatti e torsioni dannose per arti e articolazioni. 

    Il rotolamento è, in molti casi, causato da un materiale che, non resistendo adeguatamente all’abrasione contro l’asfalto, crea attrito e si impunta su quest’ultimo. La soluzione al problema consiste nell’impiego, nei punti strategici, di materiali che non si deteriorino con le elevate temperature prodotte dalla frizione contro l’asfalto. 

     

    Metallo, non plastica 

    La plastica è un materiale che, combinato con strati di gomma piuma, offre ottime capacità di assorbimento degli urti. È questo infatti il materiale impiegato nelle protezioni incorporate in tutte le tute da pista Dainese, nelle giacche e nei pantaloni per uso stradale di alta gamma. Non è però il materiale migliore da usare sul lato esterno dei capi. 

    Il motivo è semplice: la plastica non è in grado di sopportare lo sfregamento contro l’asfalto ad alte velocità senza deteriorarsi. Le alte temperature che si generano portano allo scioglimento un protettore in plastica, che non è quindi più in grado di svolgere il suo ruolo con le stesse capacità iniziali. La plastica è un materiale che esercita un grande attrito contro l’asfalto, ed è quindi il potenziale innesco di un pericoloso rotolamento e di potenziali torsioni. 

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    Posizionare delle placche in metallo all’esterno della tuta, in alcuni punti particolari, permette di scongiurare questa eventualità. Il metallo non teme il calore e presenta caratteristiche di resistenza all’abrasione superiori. È quindi capace di supportare e favorire lo scivolamento in maniera ottimale.  

    Dainese impiega sulle sue tute e giacche di alta gamma placche in metallo su spalle, gomiti e ginocchia, sagomate per coprire una zona ampia, senza interferire con i movimenti delle articolazioni né appesantendo in alcun modo il capo. A questo scopo, i materiali usati sono dei più pregiati, come alluminio e titanio, capaci di resistere a sollecitazioni estreme e di favorire ergonomia e performance. 

    Le placche in metallo possono fare la differenza anche grazie alle loro capacità di dissipazione della forza di un impatto. L’assorbimento dello stesso è demandato come detto alle protezioni composite in plastica, ma un scudo di metallo si rivela estremamente efficace per distribuire la forza di un urto su una zona più ampia. 

     

    La tecnologia Dainese delle placche in metallo è stata sviluppata in ormai quasi due decenni, mettendola alla prova nelle corse dall’inizio degli anni 2000. Dalle tute dei piloti, come sempre la tecnologia si è riversata a cascata sui prodotti di serie, arrivando su capi da pista e da strada, come le giacche in tessuto più sportive. Titanio e alluminio non sono materiali comunemente usati nell’abbigliamento motociclistico, ma quando si ricerca la perfezione, i dettagli fanno sempre la differenza.  

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