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    Equipaggiamento giusto, dolcezza su acceleratore e freni. E serve feeling con le gomme.

    Di Nico Cereghini | 10 febbraio 2021 | 1 min

    Al bagnato occorre avvicinarsi con rispetto, fare esperienza è indispensabile. Perfino Valentino Rossi, all’inizio della sua carriera, era in difficoltà nelle gare bagnate. Poi è diventato bravo, tra i più bravi. Ma qui parliamo della guida sull’asfalto stradale, non di piste, e quando piove sono pochi i motociclisti disinvolti. Provo ad incoraggiare e insieme informare quelli che non si sentono sicuri.  

    Prima di tutto… non bisogna bagnarsi! Sarà banale ma si parte da qui: è indispensabile l’abbigliamento adatto per stare caldi e all’asciutto, come è fondamentale disporre di un casco valido con la visiera che non si appanni. Anche mani e piedi, se la pioggia è decisa, devono essere al riparo dall’umidità con overgloves e overboots efficienti. Una buona tuta antipioggia deve essere sempre sistemata a bordo della moto anche nella bella stagione. E quando fa più fresco, allora l’ideale è un completo giacca e pantaloni a più strati, magari addirittura in gore-tex. 

    Perché occorre essere preparati: la pioggia ci sorprende quasi sempre nel corso di una uscita con il sole. Alle prime gocce, sosta immediata per coprirsi; meglio ancora anticipando la pioggia quando le nuvole scure si avvicinano, così eviteremo l’errore più comune: adesso no, aspetto ancora un po’, un paio di km ancora… e si è zuppi prima di trovare un riparo. 

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    Parlando in termini generali, se siete abituati a guidare con dolcezza, pennellando le curve su pieghe progressive, ricorrendo alle doti di elasticità del vostro motore senza tirare le marce e sfruttando il freno motore per rallentare prima delle curve senza attaccarvi solo ai freni, allora siete già pronti per guidare sul bagnato. La sensibilità è importante, e quella si acquisisce con i km, ma siete comunque avvantaggiati. 

    Guida dolce, questa la ricetta. La moto deve stare preferibilmente in assetto stabile avanti/dietro, e per limitare i trasferimenti di carico - e cioè gli affondamenti della forcella in frenata e gli schiacciamenti del retrotreno in accelerazione - bisogna abituarsi a frenare progressivamente, agendo sull’impianto di entrambe le ruote. E parallelamente ad accelerare con dolcezza e dai regimi medio-bassi. 

    Se lo farete anche sull’asciutto, allora, ripeto, sarete sulla strada buona.  

     

     

    Ovviamente, quasi inutile precisarlo, sul bagnato si piega poco. Si può compensare un po’ con il peso del corpo, gli spostamenti laterali ci possono aiutare a chiudere meglio una curva, per esempio. E i motociclisti più esperti sanno che anche la leggera pressione sul freno posteriore può contribuire a stringere una traiettoria. Provate a farlo anche sull’asciutto e ne misurerete l’efficacia. 

    Ancora qualche altro consiglio specifico c’è. Dal momento che la strada non è la pista, ricordatevi che il fondo cambia di continuole aree con un grip discreto si alternano a zone scivolose, inoltre le nostre strade statali e le provinciali sono spesso maltenute, rappezzate alla meglio, sporche e ricche di avvallamenti e buche. Non date nulla per scontato: dove siete passati ieri, oggi può essere cambiato tutto. Ed è sempre utile mantenere una maggiore distanza dagli altri veicoli, perché si possa prevenire la manovre improvvise dei distratti, tenendo anche conto che molti viaggiano con visibilità ridotta. 

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    Occhio alla prima pioggia, la più insidiosa perché lo sporco, lo smog e residui oleosi di auto e camion con i primi millimetri d’acqua si sciolgono e si miscelano in superficie. Questa patina, molto pericolosa, verrà lavata via dalla pioggia più fortesoltanto allora le condizioni di aderenza migliorerannoIn città attenti ai tombini, ai binari del tram, alle strisce bianche della segnaletica orizzontale e dei passaggi pedonali, e poi al porfido, al pavè, ai sampietrini e ai dossi artificiali. Le trappole metropolitane sono le più numerose. 

    Importante il capitolo gomme. Lo raccomando a tuti i motociclisti: fidatevi delle vostre sensazioni. Se vi sentite poco sicuri, se proprio non riuscite a sentire il minimo feeling con le gomme, forse il limite non è vostro ma è loro. Perché le moto di fascia alta sono generalmente equipaggiate bene anche in tema pneumatici, ma altre no. Naturalmente bisogna che la pressione sia quella prescritta e lo stato di usura pure, ma se tutto è in ordine e la moto tende a scivolare o semplicemente non vi convince, forse è il caso di sostituire le vostre gomme con qualcosa di più efficiente. Nel caso, chiedete consiglio all’amico più esperto e soprattutto fidatevi dell’uomo giusto: il gommista specializzato sulle moto. 

    Quando alla fine sulla moto vi sentirete a posto anche sul bagnato - equipaggiamento adeguato, guida dolce, esperienza e sensibilità - proverete una delle sensazioni più appaganti nella vita di un motociclista. Un po’ esagero ma si sa che siamo eterni ragazzini. Piove, fa freddo, tutti chiusi nelle auto o sotto gli ombrelli e voi liberi nello spazio… come una nuova specie di supereroi.  

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