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    L’equipaggiamento da scegliere in base alle condizioni e come proteggersi: la guida completa

    Di DemoneRosso | 20 settembre 2022 | 1 min

    Quando ci si prepara per un’uscita in mountain bike l’attenzione non è mai troppa, soprattutto nel momento in cui si sceglie l’abbigliamento. Il kit iniziale di ogni biker, infatti, è frutto non solo dello studio delle condizioni atmosferiche, ma dipende anche dal percorso che si va ad affrontare (un trail leggero non è la stessa cosa di un percorso da enduro). Difficile quindi dire in modo univoco quali siano le caratteristiche dell’abbigliamento ideale per la MTB. Ci sono però – e valgono per tutti – delle regole di base da seguire. Perché, sia sul fronte della sicurezza sia su quello del comfort, è sempre importante prepararsi al meglio 

     

    Il casco da mountain bike: integrale o aperto? 

    Fatto salvo che il casco è una protezione imprescindibile, non c’è una risposta esatta a questa domanda. Dipende molto da che tipo di biker siete e qual è lo scopo della vostra uscita. Se vi dedicherete a un trail leggero e poco impegnativo, la prima scelta sarà il casco aperto. I vantaggi più evidenti del casco aperto sono leggerezza e ventilazione, apprezzabili soprattutto durante la stagione calda.  

    Se invece siete appassionati di enduro, il casco integrale è un accessorio di cui non si può fare a meno. Il livello di sicurezza è superiore grazie alla presenza della mentoniera e ad una calotta più avvolgente nella zona della nuca e ai lati della testa. Con i materiali leggeri utilizzati oggigiorno, anche un integrale rimane confortevole a lungo ed è ben ventilato. 

     

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    La maglia da mtb, manica lunga o corta 

    La questione di quale maglia utilizzare è sempre aperta, la temperatura è una discriminante che non dice tutta la verità, almeno non sempre. In inverno si tende a preferire una maglia a manica lunga abbinata, questo sì, ad un base layer o ad una tee protettiva a manica corta. Sopra la maglia andrà poi inevitabilmente indossato un capo aggiuntivo, da decidere in base alle condizioni. 

    Nelle mezze stagioni e in estate ogni scelta può essere valida, qui dipende in larga parte dai gusti personali. Gli amanti della manica corta apprezzano il fatto di avere le braccia più libere, di non soffrire troppo il calore generato dal corpo sotto sforzo, soprattutto in salita. Chi invece predilige la manica lunga ama soprattutto il fatto di sentirsi maggiormente protetto sia dagli eventi atmosferici (anche dai raggi solari in estate, soprattutto in alta montagna), sia da eventuali insetti o rami che, alle alte velocità, possono far male. 

     

    La protezione della schiena in mountain bike 

    Al di là della t-shirt, l’importante è che la parte alta del corpo sia protetta anche - e soprattutto – da eventuali cadute traumatiche. Ed è per questo che, nell’outfit ideale di ogni uscita trail ed, ancor di più, enduro, non devono mai mancare le protezioni per petto, schiena e spalle. In commercio si trovano maglie con protezioni integrate le quali, ricordiamo, possono essere di Livello 1 oppure di Livello 2 a seconda della capacità di assorbire l’energia dell’urto.  

    Oltre alla maglia con protezioni, esistono anche canotte dello stesso tipo, in questo caso con inserti protettivi solo su petto e schiena. Questa soluzione è ottimale per uscite trail nella stagione più calda, avere la zona dell’ascella libera permette un notevole grado di ventilazione e freschezza in più.  

    Anche per la scelta della protezione della zona superiore del corpo, è utile conoscere il proprio tipo di riding, per orientarsi al meglio nella scelta della maglia protettiva più adeguata. 

     

    Il guscio impermeabile 

    Maglia e protezioni bastano? Dipende dalla stagione e dal clima. Quando si esce in bici con condizioni variabili, come ad esempio in alta montagna, anche in estate, non ci si dovrebbe muove senza un guscio impermeabile al seguito. Realizzato in materiale impermeabile e traspirante, il guscio – o shell - è quel capo che può fare la differenza tra un’uscita coi fiocchi e quella che si trasforma in un incubo, a causa di un acquazzone imprevisto o di un improvviso calo delle temperature. Il guscio infatti è un capo jolly che può sempre tornare utile, specialmente se la vostra uscita inizia al mattino presto o prevede dei dislivelli importanti in altitudine. Se ne dovete acquistare uno, prestate attenzione alla nastratura delle cuciture: senza questo accorgimento l’acqua può passare tra i fori delle cuciture stesse, vanificando l’impermeabilità del tessuto. 

     

    Soluzioni per la stagione fredda 

    Non dovesse bastare il guscio, sarà necessario un strato intermedio per tenerci al caldo anche nelle giornate invernali. Le felpe tecniche da mountain bike differiscono dai capi casual essenzialmente per i materiali con cui sono realizzate e per la vestibilità. La loro costruzione prevede l’impiego di tessuti con caratteristiche differenziate in base alle zone del corpo: solitamente presentano materiale resistente all’aria nella zona frontale, mentre sono più leggere e traspiranti sulla schiena. Il fit è poi tendenzialmente asciutto, per non creare abbondanze che potrebbero risultare fastidiose durante la guida. La scelta della taglia dovrà necessariamente tenere conto del tipo di protezioni che vengono indossate. 

     

    Per chi non voglia privarsi della mountain bike nemmeno durante le giornate di vero gelo, esistono giacche resistenti alla pioggia con un sottile ma importante strato di materiale isolante in aggiunta. Questo è decisamente il tipo di capo più caldo, perfetto per mantenerci nel massimo comfort anche nelle situazioni più difficili, magari per uscite in bici sulla neve. 

     

    I pantaloni da mountain bike 

    La scelta del pantalone dipende principalmente dalla temperatura con cui ci si trova ad uscire. In tre stagioni su quattro il pantalone corto è indubbiamente preferibile, ma durante l’inverno, o in giornate dal meteo particolarmente inclemente, il pantalone lungo può donare un comfort notevolmente superiore. Il pantalone lungo può essere la soluzione anche per le giornate estive in bike park, quando il dislivello pedalato è trascurabile e si cerca un elemento di protezione aggiuntivo.  

    A livello di ergonomia pantaloni lunghi e corti sono assimilabili, sono sempre realizzati con tessuti leggeri, traspiranti ed elastici, per seguire tutti i movimenti del corpo durante la guida e non risultare mai d’impiccio. 

     

    Ginocchiere per pedalare 

    Sia nelle discese più impegnative sia sui dislivelli apparentemente più innocui, proteggere il ginocchio è basilare. Per questo sul mercato esistono moltissime tipologie di protezione, che permettono di essere indossate per lunghi periodi senza essere invasive o infastidire la pedalata, e con livelli di protettività differenti a seconda della tipologia di percorso affrontato. La differenza la fa principalmente il pannello protettivo anteriore, che può avere addirittura rinforzi in acciaio, oppure utilizzare le più recenti tecnologie sul fronte della dissipazione delle forze d’urto come quelle con forme di tipo auxetico. 

    Oltre naturalmente alla sicurezza, gli elementi più importanti per una ginocchiera da indossare tutto il giorno sono l’ergonomia, deve essere disegnata attorno all’articolazione e seguire alla perfezione tutti i movimenti, la leggerezza complessiva e la traspirazione, anche alle basse velocità in fase di risalita. 

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    Guanti per la massima sensibilità 

    Il guanto può salvarci le mani, proteggendole in caso di cadute o sfregamenti accidentali con rami e sporgenze naturali. E svolge una funzione fondamentale durante la marcia: un guanto che offre un grip ottimale sul manubrio fa la differenza sulla sensibilità alla guida. Non è tuttavia da trascurare la loro utilità anche durante le risalite: il guanto incrementa notevolmente il comfort in tutte le fasi e, soprattutto in estate, contribuisce ad assorbire ed espellere il sudore, che può altrimenti risultare fastidioso al contatto tra mano e manopola.  

    I guanti devono generalmente essere leggeri e flessibili, per non creare un filtro tra noi e la bicicletta in uno dei due soli punti di contatto che abbiamo con essa durante le discese, manubrio e pedali. È quindi importante che il palmo presenti spessore ridotto, ma che sia al contempo resistente e protegga dallo sfregamento. Sul dorso della mano è bene che ci siano inserti in gomma per offrire sicurezza in caso di urti, anche questi devono essere molto flessibili per seguire tutti i movimenti delle mani. 

     

    Dal casco ai pantaloni, ogni elemento del corredo offre diverse possibilità di scelta, e a chi non ha ancora maturato un’esperienza sufficiente può essere decisivo un aiuto per capire come prepararsi, in base al tipo di guida e in base al meteo. Ma se l’approccio alle diverse temperature è naturalmente soggettivo, dalla protezione non bisogna prescindere in nessun caso. È proprio la sensazione di sicurezza generale a metterci nelle condizioni ideali per dare il nostro meglio e migliorare ogni volta che saliamo in bici. 

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