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    Il racconto del Dainese Expedition Master 2023. 1000 km su tutti i terreni in sella alle Ducati Desert X, tra fauna selvaggia e paesaggi mozzafiato

    Di Valerio Grotti | 14 novembre 2023 | 1 min
    Moto: Ducati Desert X
    Chilometraggio: 1.000 km
    Difficoltà: facile (mistro di strada e fuoristrada)
    Durata: 6 giorni
    Periodo dell'anno: aprile
    Meteo: temperato con molto vento e poca pioggia
    Temperature: 5°C - 20°C
    Equipaggiamento essenziale: completo adventure impermeabile con fodera termica removibile, guanti estivi e invernali, stivali off-road o adventure, intimo termico, casco adventure
    valerio

    Valerio Grotti

    L'autore

    Mi chiamo Valerio Grotti, ho 24 anni e sono salito in sella per la prima volta 8 anni fa. Di solito guido moto sportive, spesso sui circuiti, ma un giorno Dainese mi ha proposto di partecipare a un viaggio dall'altra parte del mondo: le Dainese Expedition Masters. La mia prima volta in off-road è stata un viaggio di 12 giorni lo scorso anno in Sudafrica. Amo le nuove emozioni ed è proprio per questo motivo che Dainese mi ha invitato in Patagonia per vivere ancora momenti incredibili.  

     

    Durante questo viaggio ho conosciuto una parte del team Dainese e altri ambassador del marchio come me. Non conoscevo nessuno, eppure abbiamo tutti stretto un legame, siamo stati una squadra fantastica. Viaggiare dall'altra parte del mondo con degli sconosciuti è una cosa un po’ folle, ma alla fine questi sono stati gli incontri più belli del 2023! Conoscere altri appassionati è straordinario, perché hanno tantissime cose da raccontare. In particolare, ho conosciuto Fabien Barel, pluricampione del mondo di mountain bike e appassionato di moto, ma anche Sinje Gottwald, una straordinaria avventuriera con una storia tanto incredibile quanto avvincente, e poi americani, austriaci, francesi... Persone da tutto il mondo si sono date appuntamento qui in Patagonia.  

     

    L’itinerario 

    6 giorni e 1000 km da percorrere, tra El Calafate, Perito Moreno, Puerto Natales e Torres Del Paine. Il programma è stato impegnativo, ma non vedevo l’ora di scoprire paesaggi e culture diverse, passando dalla strada all’off-road, dai ghiacciai a una riserva naturale, e perfino il deserto: si è rivelato uno straordinario susseguirsi di terreni diversi, per un’esperienza fantastica. 

    Il percorso dell'Expedition Master Patagonia 2023
    Il percorso dell'Expedition Master Patagonia 2023

    L’equipaggiamento per un viaggio in moto in Patagonia 

    Per l'occasione abbiamo ricevuto un pacchetto completo, in modo da essere nelle migliori condizioni possibili per affrontare questo viaggio. Dainese ha pensato proprio a tutto: uno zaino speciale per il viaggio, il casco adventure e tutto l’equipaggiamento da moto necessario per affrontare caldo, freddo, vento, pioggia e le condizioni climatiche mutevoli della Patagonia.  

    Casco: AGV AX9 Carbon - La scelta migliore per un viaggio di questo tipo. È straordinariamente confortevole e, grazie all’ampia visiera, offre un campo visivo molto esteso. In alternativa, la si può rimuovere con facilità e indossare una maschera per la guida in off-road.  

    Completo giacca-pantalone: Dainese Hekla Absoluteshell™ Pro 20K – Il completo definitivo per l'avventura. Non sono mai stato così a mio agio in un outfit da moto. Il completo giacca e pantalone è estremamente comodo e piacevole da indossare, e ideale per le temperature che abbiamo trovato in Patagonia. Quando avevo caldo, era sufficiente aprire le prese d’aria e rinfrescarmi durante la guida, mentre in caso di pioggia, potevo chiuderle e rendere la tuta completamente impermeabile. L’ultimo giorno c’è stato un grande acquazzone, ma non ho sentito nemmeno una goccia di pioggia addosso. Una mattina, invece, il clima era molto rigido, con una temperatura di 5° C circa, ma grazie alla fodera interna rimovibile della giacca e del pantalone, non ho sentito freddo. L’outfit è molto versatile e pratico, offre molte tasche interne ed esterne per riporre oggetti come cellulare, batterie della fotocamera, documenti, ecc. Indipendentemente dal clima, tutti i miei effetti personali erano sempre a portata di mano e al sicuro, protetti dal freddo o dalla pioggia.  

     

    Stivali: TCX Infinity 3 Gore-Tex® - Che stivali fantastici! Straordinariamente confortevoli, aspetto essenziale nei lunghi viaggi; la protezione su tibia e caviglie è ottimale: questo fattore è importante specialmente fuoristrada, per riparare dagli eventuali sassi che si alzano dal terreno. Infine, gli stivali sono facilissimi da indossare, sopra o sotto i pantaloni Hekla, e sono impermeabili, quindi abbiamo potuto attraversare un fiume senza bagnarci i piedi. 

    Layer tecnici: Dainese Dry e Dainese Thermo - Avevamo diverse possibilità a seconda del clima. È importante scegliere bene perché ogni capo è pensato per un uso specifico. Il primo giorno, ad esempio, il tempo è stato molto bello e per evitare di avere troppo caldo e sudare durante il viaggio, ho optato per il set Dry, il più leggero, che mantiene il corpo al fresco e all’asciutto. È molto più piacevole da indossare rispetto a una semplice t-shirt che, a causa del sudore, rimarrebbe incollata alla pelle. L’ultimo giorno, invece, in cui abbiamo avuto freddo e pioggia, ho scelto il completo Dainese Thermo, per mantenere la temperatura corporea e restare all’asciutto.  

    Guanti: Dainese Thunder Gore-Tex® + Dainese Karakum Ergo-Tek - Io ho optato per 2 paia di guanti, un paio più estivo, l'altro specifico per l'inverno. I guanti estivi sono risultati molto gradevoli nella guida fuoristrada, per avere maggior contatto con il manubrio e restare protetti in caso di caduta, senza però sentire troppo caldo, mentre i Thunder Gore-Tex® mi sono serviti parecchio nei giorni freddi, per non avere le estremità delle dita gelate e restare all’asciutto grazie al Gore-Tex®, ideale per la pioggia. 

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    Sistemazione 

    Abbiamo avuto la fortuna di dormire sempre in hotel fantastici con viste magnifiche. Era essenziale poter dormire bene in un letto comodo, per riposarsi in vista delle lunghe giornate alla guida che ci aspettavano, ma era altrettanto importante assaporare appieno la natura della Patagonia. Dormire vicino alla spiaggia, con vista sul mare e con gli animali che passavano davanti all’hotel, è stata davvero un’esperienza magnifica. 

     

    Burocrazia 

    Non abbiamo dovuto seguire troppe procedure burocratiche per poter viaggiare in Patagonia: sono sufficienti una carta di identità, un passaporto e una patente di guida internazionale. Per precauzione, abbiamo stipulato un’assicurazione sanitaria con validità internazionale, utile in caso di gravi cadute, ma non è stata molto costosa e per fortuna non ne ho avuto bisogno.  

    Per quanto riguarda il piano telefonico, ho deciso di non prendere una scheda SIM locale né di attivare un'offerta dedicata sul mio piano per 2 motivi: il primo è perché il Wi-Fi che avevamo in hotel o a volte al ristorante a pranzo era sufficiente per condividere contenuti sui social network o parlare con la mia famiglia, il secondo è perché volevo immergermi quanto più possibile nell'esperienza di questo viaggio. Mi conosco bene: so che se avessi avuto la connessione ovunque avrei utilizzato il cellulare continuamente, a ogni pausa, mentre in questo caso volevo approfittarne per disconnettermi e vivere al massimo l’avventura durante la giornata in sella. Mi sono quindi accontentato di collegarmi alla rete soltanto di sera in hotel o in pausa pranzo, quando nel ristorante c’era un Wi-Fi a disposizione (non sempre).  

     

    Livello di esperienza richiesto 

    Come accennato, la mia unica esperienza in off-road è stata un viaggio di 12 giorni in Sudafrica. Quindi il mio livello è davvero molto basso, soprattutto perché non sono abituato a sentire la moto scivolare in tutte le direzioni, visto che nella guida in pista, cui sono avvezzo, ci concentriamo al contrario sul trovare aderenza. Per questo, all’inizio avevo qualche timore a guidare questa Ducati Desert X che non conoscevo minimamente, su terreni in cui ho poca esperienza. Ma alla fine è stato davvero bello! Tutto il gruppo ha potuto ascoltare i consigli di Luca Bono, la nostra straordinaria guida che, con grande pazienza, ci ha costantemente seguiti per insegnarci le nozioni di base dell’off-road, per esempio come stare sulla moto e come reagire in caso di imprevisti. Eravamo quindi in buone mani e questo è stato molto rassicurante per un principiante del fuoristrada come me.  

     

    GIORNO 1: Aix-en-Provence -> El Calafate  

    3 aerei e 24 ore di volo per arrivare a El Calafate. È la prima volta che volo per così tante ore, ma il tempo scorre in modo piacevole grazie all’ottima compagnia. Faccio la conoscenza di tutto il team Dainese e ammiro i paesaggi straordinari che sorvoliamo durante questo lungo viaggio. Arriviamo in hotel a mezzanotte con un mix di tante emozioni, stanchezza, jet lag, felicità e curiosità di essere dall'altra parte del mondo e la voglia di guidare alla scoperta della Patagonia

     

    GIORNO 2: El Calafate - Perito Moreno - El Calafate (200 km di cui 90 in off-road) 

    Ecco il grande giorno! Sveglia alle 08:00, colazione con tutto il team e Luca ci spiega con calma tutto quello che c'è da sapere sui Dainese Expedition Masters. Il programma è davvero impegnativo, ma non siamo mica qui per riposarci, quindi alla fine, meglio così!   

    Dopo essermi preparato e aver indossato il mio fantastico outfit Hekla, mi precipito fuori per prendere confidenza con la Ducati Desert X che guiderò tra poco. Che bella questa moto, com’è piacevole e confortevole! Mi sento subito a mio agio in sella. Fin dal primo giorno ammiriamo con i nostri occhi paesaggi strepitosi e una natura selvaggia incredibile. Che gioia essere qui in Patagonia.  

    Ci siamo. Iniziamo con un po' di off-road e dopo soli 30 minuti, Luca ferma tutti per fare il suo primo corso sulla tecnica di guida. Sì, perché non ci avventuriamo lungo i percorsi previsti senza prima aver ascoltato i preziosi consigli di Luca, che ci spiega la posizione da tenere e come reagire in caso di problemi, e corregge la posizione di ciascuno in modo che tutti possiamo guidare in sicurezza 

    Imbocchiamo una serie di sentierini ed ecco che arriviamo in una stradina con tanti cavalli e capre... Scendiamo dalle moto e qui scopriamo un piccolo ristorante, disperso nel mezzo al nulla. Decidiamo di mangiare qui e assaggiamo piatti particolari a base di montone e verdure. Dopo un caffè e una breve pausa rilassante, lasciamo Lago in direzione Penisola di Magellano, un luogo straordinario dove sorge un ghiacciaio enorme.  

    Una volta arrivati, seguiamo un sentiero che ci porta dritti di fronte al ghiacciaio Perito Moreno, per ammirarlo più da vicino. La vista è impressionante e spaventosa al tempo stesso. Vediamo e sentiamo i pezzi di ghiaccio che si staccano sotto ai nostri occhi. Pazzesco. Ci prendiamo qualche istante per apprezzare il silenzio che regna in questo luogo, ascoltare il ghiaccio che si infrange e riflettere sui problemi ecologici che hanno portato questo ghiacciaio a ridursi notevolmente nel corso degli anni... È triste, ma anche sbalorditivo.  

    Desert X nel bel mezzo del nulla
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    Giacca da moto adventure con memebrana impermeabile e traspirante per un utilizzo in tutte le stagioni. Protezioni morbide Pro Armor di livello 2 su spalle e gomiti.

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    A questo punto, ci rimettiamo subito in marcia per tornare in hotel a El Calafate. Non c’è tempo da perdere: doccia rapida, ci cambiamo e via verso un ristorante in città dove mi servono il pezzo di carne più grande che abbia mai visto in vita mia. Saranno stati almeno 600 gr di carne soltanto per me. Davvero enorme! Mangiamo bene, ridiamo e scherziamo, e infine giunge il momento di andare a dormire.  

     

    GIORNO 3: El Calafate - Puerto Natales (250 km di cui 80 in off-road)  

    Ancora non lo so, ma sarà una giornata difficile. Eppure, la mattinata inizia bene. Sveglia alle 6 del a causa di un vicino un po' rumoroso; decido allora di approfittare dell'alba per fare qualche scatto con il mio drone e ammirare il paesaggio intorno all’hotel.  

    Dopo un'abbondante colazione, ci mettiamo in viaggio per 5 minuti soltanto, giusto il tempo di arrivare in riva al mare, ammirare un panorama eccezionale e scattare ancora qualche foto. Nel giro di un’ora, ci rimettiamo in sella e iniziamo a guidare sul serio. Il percorso di oggi è impegnativo mentalmente e fisicamente. Prendiamo la Ruta 40, un’ampia strada che attraversa uno dei deserti più vasti al mondo: il deserto patagonico.  

    Per chilometri e chilometri, attorno a noi non c’è assolutamente nulla, solo un forte vento che soffia senza sosta di lato e ci costringe a bilanciare con attenzione il peso sulla moto: noi andiamo dritti, ma la moto si inclina! Fortunatamente siamo ben equipaggiati e con i guanti invernali non ho freddo alle dita, e la fodera termica del mio outfit Hekla mi torna molto utile. Dopo un centinaio di chilometri avvistiamo finalmente un distributore di benzina con un piccolo ristorante: a pranzo decidiamo di mangiare qui. Ma non possiamo fermarci troppo a lungo, dobbiamo subito rimetterci in marcia per attraversare la frontiera tra Argentina e Cile.  

    Soli in mezzo al deserto
    Soli in mezzo al deserto

    Ed eccoci arrivati a Güer Aike, dove raggiungiamo il passaggio doganale per entrare in Cile. Fortunatamente Dainese ha pensato a tutto e l'organizzazione si occupa di consegnare i documenti delle moto, le nostre patenti di guida internazionali e tutti i documenti necessari al valico di frontiera. Riprendiamo le moto per circa 5 km, poi ripetiamo l'operazione sul versante cileno. Dopo 2 ore di burocrazia, arriviamo in un piccolo locale di Torres Del Paine a Cerro Castillo, dove ci fermiamo per una breve sosta, per bere un caffè e chiacchierare con alcuni abitanti del posto o turisti che ammirano le nostre Ducati Desert X.  

    Proseguiamo in sella per 45 minuti, tra strada e fuoristrada, fino ad arrivare all’hotel. Ma prima di dormire, una tappa al ristorante è obbligatoria per assaggiare una carne molto particolare... il guanaco! È molto buono, ma quasi mi dispiace mangiare questo animaletto così carino che assomiglia a un lama.  

     

    GIORNO 4: Puerto Natales - Torres Del Paine - Puerto Natales (240 km di cui 220 in off-road)  

    Qui arriviamo al clou! Oggi ci dedichiamo quasi esclusivamente al fuoristrada. Ma ne vale la pena, perché dopo 2 ore di guida tra animali selvatici, deserto e paesaggi mozzafiato, arriviamo al Lago del Toro. Qui, ancora una volta, ci fermiamo per apprezzare il momento che stiamo vivendo e la nostra esperienza. Qui la natura è davvero straordinaria. Anche se è davvero molto freddo e il vento è fortissimo, siamo tutti vestiti adeguatamente, nessuno si lamenta e possiamo serenamente contemplare un panorama fantastico.  

     

    Dopo qualche altro consiglio di guida da parte di Luca, ci mettiamo di nuovo in sella alle moto in direzione del ristorante per il pranzo di oggi, nel posto più bello in cui abbia mai mangiato. È un piccolo ristorante in mezzo alle montagne e vicino a un lago, a Pehoe. Mangiamo benissimo e approfittiamo dei sentieri qui nei paraggi per registrare qualche video e scattare foto che diventeranno dei ricordi indelebili.  

    Pensate che sia ora di tornare a casa? No! Manca un’ultima tappa a Laguna Amarga: il colore dell'acqua è straordinario. Senza pensare alla stanchezza, al freddo o alla pioggia, ammiriamo questo paesaggio mozzafiato.  

    Dopo 80 km di off-road al ritorno, arriviamo finalmente in hotel e stasera Dainese ha una sorpresa per noi: mangeremo in un ristorante molto speciale, che si trova all’interno di ex mattatoio. Detta così potrebbe non suonare entusiasmante, ma una volta scesi al piano inferiore si scopre una sala immensa con una vastissima scelta di carne. Io prendo di nuovo il guanaco accompagnato da carne di manzo. Delizioso. E ora via a dormire, domani è l’ultimo giorno in sella e bisogna essere in forma. 

     

    GIORNO 5: Puerto Natales - El Calafate (250 km di cui 80 km in off-road)  

    Ultimo giorno, purtroppo, e per di più fa freddo. Ma nessun problema: tiro fuori il set di intimo Dainese Thermo, la fodera interna della giacca, i guanti invernali e via, si parte. Siamo di nuovo sulla grande Ruta 40 per attraversare il confine e tornare in Argentina, con una piccola deviazione per Indeterminada, per ascoltare i consigli di Luca che attraverserà un guado piuttosto profondo, con metà della moto immersa nell'acqua. La temperatura è di soli 5°C, il vento è fortissimo e piove, ma noi siamo tutti all’asciutto e al caldo, grazie ai nostri outfit che ci accompagnano fino al piccolo ristorante di Cerro Castillo 

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    Sosta breve prima di rimetterci in sella, per fare altro fuoristrada circondati da paesaggi magnifici fra guanachi in libertà. Arriviamo di nuovo a Güer Aike, dove decidiamo di fermarci nel bel mezzo della natura per un pic-nic tutti insieme. Sosta breve, perché la strada è lunga e abbiamo ancora molto off-road da fare, ed è escluso guidare di notte perché sarebbe troppo pericoloso. Attraversiamo enormi pianure piene di pietre. Oggi il livello di off-road è più difficile e la stanchezza inizia a farsi sentire. È dura, ma noi seguiamo i consigli di Luca per non finire a terra e riusciamo addirittura a divertirci. 

    Un piccolo imprevisto meccanico ci costringe a fermarci per qualche minuto: il radiatore di una delle moto si buca a causa di una pietra, il veicolo di assistenza 4x4 lo recupera e noi proseguiamo il nostro tragitto.  

    Percorriamo ancora qualche chilometro di sterrato e asfalto per arrivare finalmente a El Calafate. Stasera sarà l'ultima in Argentina prima del rientro in aereo il giorno successivo e Dainese ci sorprende ancora. Andiamo a mangiare a casa di una coppia che ha deciso di trasformare il proprio salotto in un piccolo ristorante, Le Yenu Bistro, che consiglio vivamente. I piatti sono deliziosi e veniamo accolti a braccia aperte. Un’esperienza davvero incredibile. Dopo la consegna dei nostri certificati di partecipazione al Dainese Expedition Masters, rientriamo in hotel per riposarci... 

    Macché! Decidiamo di andare in città per un drink e festeggiare questo viaggio straordinario. Tutto il team si ritrova al bar e fino a tarda notte brindiamo a questa folle esperienza con un team eccezionale. 

     

    GIORNO 6: El Calafate - Aix-en-Provence  

    Il mattino successivo abbiamo ancora qualche ora per goderci il bel tempo e la città e decidiamo con alcune persone di visitare il centro a piedi. È un’ottima idea, perché incontriamo una coppia di francesi che attraversa l’Argentina e il Cile in van. Parliamo con loro per un bel po’, prima di tornare in hotel a prendere le valigie per dirigerci verso l'aeroporto.  

    Dopo un lungo viaggio di ritorno di 24 ore e 4 voli, nella notte arrivo ad Aix-en-Provence. Sono stanco ma felice di aver vissuto questa eccezionale avventura e per aver incontrato persone fantastiche. Ho la testa piena di sogni, ricordi indelebili e una promessa: tornare di nuovo a viaggiare con questa banda di matti, per rivivere l’esperienza incredibile di una Dainese Expedition Master.  

    Grazie Dainese, grazie mille per tutto!  

    Equipaggiamento essenziale

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